Diritto allo studio

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Il diritto allo studio non può rimanere un’espressione vuota: maggiori tutele per studentesse e studenti in sede, pendolari e fuori sede, mense, residenze e servizi d’ateneo sono necessari per garantire a tutte e tutti di vivere senza ostacoli l’esperienza universitaria.

La Sicilia, con il numero più basso di coperture di borse di studio in Italia, è la regione dove meno viene garantito un pieno diritto allo studio.
Con una repentina crescita dell’impoverimento della classe media, specie nell’ultimo anno, è fondamentale che venga superata definitivamente la vergognosa figura dell’idoneo non beneficiario, che pur avendo diritto alla borsa di studio non può riceverla, a causa della mala gestione dei fondi in prima istanza a livello statale, con un sistema redistribuzione che non guarda alle esigenze dei singoli territori – ma va, paradossalmente, sempre ad agevolare quei territori che non sentono l’esigenza di un incisivo sostegno economico – incrementando quel grosso divario già esistente tra Nord e Sud e creando a tutti gli effetti atenei di serie A e atenei di serie B.

 

La copertura della domanda di posti alloggio di studentesse e studenti fuorisede, poi, sembra ancora più lontana. La percentuale degli alloggi coperti risulta essere imbarazzante, con una percentuale regionale che non conta nemmeno la metà dei richiedenti. Abbiamo bisogno di un impegno concreto e di una collaborazione tra le amministrazioni. Bisogna riaprire al più presto la Casa dello studente in centro, abbiamo bisogno di maggiori investimenti.

L’ERSU di Messina dovrà impegnarsi realmente per garantire a tutti gli studenti che ne hanno diritto un posto alloggio in residenze universitarie di qualità.
La differenza tra domanda ed offerta reale è inaccettabile.

Non possiamo restare indifferenti, dobbiamo relazionarci con l’Università e con l’ERSU per un diritto allo studio veramente garantito.